Nutriscore: il semaforo francese della trasparenza – foodmarketing focus

Nutriscore: valutare con attenzione le proprietà nutrizionali ed il valore calorico dei prodotti alimentari che acquistiamo è sempre più importante.

Soprattutto in un mercato così “attraente” e ricco di proposte sempre più personalizzate.

Se a questo aggiungiamo nomi di fantasia, terminologie poco comprensibili o eccessivamente tecniche, ingredienti pressoché sconosciuti e tabelle nutrizionali “creative”, l’impresa di portare a casa alimenti salutari, con pochi grassi e zuccheri, diventa quasi impossibile.

Per garantire ai propri consumatori una comunicazione alimentare trasparente e, soprattutto, veritiera ed affidabile, allora, molti Paesi si sono cimentati nell’elaborazione e sperimentazione di nuovi sistemi di etichettatura, con informazioni chiare sull’impatto calorico dei prodotti alimentari in commercio.

Come nasce Nutriscore: l’etichetta a semaforo nata in Francia.

Nutriscore ha lo scopo dichiarato di contribuire alla diminuzione di patologie diffuse come obesità e diabete.
Già utilizzato in modo volontario da molte industrie alimentari, NUTRISCORE effettua una semplificazione delle tabelle nutrizionali dei prodotti attraverso una visualizzazione a colori, che combina una scala cromatica di cinque colori che vanno dal verde (alimento ottimale) al rosso (alimento da acquistare con cautela o scartare) ed una scala alfabetica di cinque lettere (A-E) con lo stesso criterio.

L’alimento “migliore” viene contrassegnato da una A verde, mentre quello “rischioso” è evidenziato come E rosso.

Tutto risolto quindi? Assolutamente no.

Anche per il NUTRISCORE si può dire che “la via dell’Inferno è lastricata di buone intenzioni”.

Non si adatta agli alimenti della Dieta Mediterranea.

Per paradosso, li considera poco salubri segnalandoli come da evitare a suon di bollini ROSSI.

La Mozzarella o la Pizza, ad esempio, isolate dal contesto di un corretto utilizzo, cadono in zona “rossa” e vengono considerati addirittura cibi a rischio per la salute e collocati nella categoria di alimenti da evitare, insieme a molti “cibi spazzatura”.

Per una volta, l’Italia sta combattendo strenuamente, in sede di Commissione Europea, affinché il Nutriscore non venga adottato come sistema di riferimento ufficiale per i Paesi UE, poiché, oltre a danneggiare economicamente le produzioni di eccellenza del made in Italy, danneggerebbe soprattutto la salute dei consumatori.

Che cosa significa Nutriscore

Perché l’Italia non vuole l’etichetta Nutriscore

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Chiedi un sito come questo!