
FIBRE E FANTASIA – ricette creative che fanno bene al cuore
Ricette dello show cooking del 19 aprile 2025 Explora Salute ASL1
The cooking flower, nuovo blog che ha come sottotitolo: simple, season, italian. The cooking flower nato lo scorso ottobre dalla forza creativa di Elisa di Rienzo e Martina Sartori è un blog in lingua inglese per soddisfare il piacere di chi cerca qualcosa di genuino e italiano.
Tradizione culinaria e produttori d’eccellenza. Layout gradevole, linee moderne e foto accattivanti.
Apre con questa presentazione:
Hi, we are Martina and Elisa. We are two Italian friends who love cooking, eating good food, and spending time together around the table. This blog is ...
What is this blog?
L’ho chiesto alle due autrici di The cooking flower, ecco cosa mi hanno risposto.
Raffaella. Un blog in tandem… siete due giovani professioniste grintose e sicuramente organizzate, ma dal punto di vista pratico come vi programmate?
Elisa e Martina: Stiamo sperimentando proprio in queste prime settimane di attività come organizzarci con 9 ore di fuso orario che ci separano.
In realtà dobbiamo dire che non ci sono particolari difficoltà e, anzi, la copertura sul blog e social è praticamente di 24 ore!
Inizia Elisa, dall’Italia, e poi procede Martina dalla California. Le ore in cui siamo “attive” tutte e due diventano i nostri momenti di scambio, via whatsApp e video-call, per fare il punto della situazione, aggiornare la scaletta delle attività da fare.
Decidiamo insieme le ricette da creare, poi, in questa fase iniziale, Elisa si occupa della realizzazione dei piatti e delle fotografie e Martina della traduzione delle ricette e redazione dei testi.
R. La qualità delle fotografie nel blog è decisamente alta e sono molto luminose, cosa che apprezzo particolarmente, quale delle due è addetta agli scatti?
E. Per il momento mi occupo io, Elisa, delle fotografie. E’ una mia passione da sempre e, da un po’ di anni, mi dedico specialmente alla fotografia food, sia per un altro mio blog che per lavoro.
Ma a breve anche Martina inizierà a prendere in mano la sua macchina fotografica e a divertirsi come me, anche con la luce!
R. Mi raccontate il momento esatto nel quale vi siete strette la mano e avete detto “Ok, facciamolo!”
E. La stretta di mano è stata virtuale! Era fine aprile, in piena pandemia. Martina si sarebbe trasferita in California 3 mesi dopo.
Mi scrive un messaggio proponendomi di ideare qualcosa insieme, magari una rubrica di cucina italiana, in lingua inglese, sul mio blog “il fior di cappero”.
A quel punto è sorta immediata, in giro di pochi minuti, l’idea di creare un progetto tutto nuovo, che fosse nostro.
E’ nato così The cooking flower!
Un blog che prende vita da una bella amicizia tra due donne, tra due professioniste in ambiti diversi. Un blog con un piede in Italia e un occhio in California, in lingua inglese, con l’intento di portare la vera cucina italiana nelle case delle famiglie americane, e perché no, del mondo.
E un modo per noi per stare in contatto e condividere un nuovo progetto di lavoro e di vita.
R. E del casting del nome? Come è andata?
M. Il nome è nato da un brainstorming che ha coinvolto tutti i nostri familiari. Abbiamo passato serate a buttar giù possibili nomi e a confrontarci. The cooking flower è stato proposta da una delle nostre figlie e ci è subito piaciuto! Flower richiama “il fior di cappero”, il primo blog di Elisa, da cui questo nuovo progetto “nasce”, però il suo suono è come flour, farina… ci è sembrato perfetto!
Il pay off del nostro blog è simple, season, italian. Vorremmo essere portavoce di ricette ma, soprattutto, della sapienza, dell’antica cultura, della genuinità e bontà della tradizione culinaria italiana. La prima ricetta, pubblicata il 20.10.20, data di inaugurazione del blog The cooking flower, è stata una ciambella alla zucca e amaretti.
Semplicissima nell’esecuzione e genuina; assolutamente di stagione e “italiana” con l’utilizzo di ingredienti come la zucca, diffusa in tutta Italia, e gli amaretti, dolcetto tradizionale piemontese.
R. Avete un piano editoriale per i prossimi mesi?
E. Si, assolutamente, uno strumento che sarà fondamentale per gestire il lavoro in due e a distanza.
Il piano editoriale prevederà un’alternanza di argomenti:
– ricette che parlino di una cucina italiana sana e consapevole, che seguano il passare delle stagioni, senza spreco, ma che raccontino anche della storia e delle tradizioni ad esse legate. Non solo ingredienti e passaggi quindi.
– luoghi della nostra Italia: abbiamo creato una rubrica chiamata “Love Italy”, in cui parleremo delle bellezze della nostra terra, degli eventi più significativi, con un occhio di riguardo per il Veneto, con la possibilità di organizzare dei veri e propri tour e delle cooking class per chi verrà in visita.
– prodotti agroalimentari tipici della nostra terra. Uno dei nostri obiettivi è quello di poter creare delle partnership con le piccole realtà produttive italiane che condividono la nostra filosofia, per farli conoscere anche l’estero, soddisfare il piacere di chi cerca qualcosa di genuino e riuscire così a creare dei percorsi di sapori, di tradizioni locali tra le nostre belle regioni d’Italia.
R. Il blog vuole puntare su un tipo di portata o di tipologia di ricette in particolare o affrontate la sfida di proporre la cucina italiana a tutto tondo?
E, M.Per il momento proponiamo ricette a tutto tondo, dalla colazione al dolce dopo cena, diversi piatti per riuscire a comporre un intero menù italiano.
Più avanti faremo le nostre considerazioni ed eventualmente decideremo se concentrarci su un argomento specifico o meno.
R. Sul blog inserite la ricetta anche tradotta in italiano?
M. No, The cooking flower è un blog in sola lingua inglese e targhetizzato ad un pubblico americano. Gli Americani adorano tutto quello che riguarda l’Italia, ma spesso il cibo che si assaggia oltreoceano ha poco a che fare con i sapori a cui siamo abituati noi Italiani. Di fatto le preparazioni italiane hanno un filo conduttore che le lega, dal nord al sud Italia: una altissima qualità di ingredienti, combinati tra loro con la sapienza della tradizione, ma senza molti fronzoli. Una cucina semplice, ma bisogna saperla preparare. L’idea del blog è proprio quella di fornire a chi ci seguirà una guida per portare le ricette italiane autentiche a casa.
R. Elisa, Il Fior di Cappero continuerà la sua strada o convergerà su thecookingflower?
E. Il fior di cappero continuerà a vivere e sperimentare soprattutto gusti e cucine del mondo, ricercando sempre più quelle delle minoranze etniche, quindi meno conosciute, sempre al fine di approfondire culture, storie e tradizioni di popoli del mondo attraverso le loro cucine. Oltre alle rubriche di viaggi e di arte del ricevere a cui tengo molto.
R. Martina, hai voglia di raccontarci la scelta del tuo trasferimento oltreoceano?
M. In realtà per me è un po’ un ritorno a casa. Io e mio marito ci siamo trasferiti a San Diego, California, nel 2007 e ci siamo rimasti fino al 2015, quando, soprattutto per mia volontà, siamo rientrati nella nostra città di origine, a Vicenza. La mia scelta è stata saggia perché abbiamo conosciuto Elisa, tra le altre importanti amicizie!
Ora per ragioni di lavoro di mio marito siamo tornati, in piena pandemia! Quindi il mio lavoro da avvocato subirà una fase di regressione, ma io ho ancora molte energie e mi sono detta che non poteva esserci migliore occasione per cambiare.
R. Il mondo delle blogger conosce bene le ricette e le foto di Elisa di Rienzo: la precisione, il rigore, i colori sgargianti e le forme perfette di ogni ingrediente utilizzato e fotografato, di ogni viaggio, e delle sfumature di azzurro dei mari mete delle sue vacanze. Non so perché ma immagino il suo piano di lavoro sempre perfettamente in ordine, con tutti gli ingredienti ben allineati anche durante una sessione intensa di cucina, ho ragione o no? Raccontaci!
E. E qui, almeno in parte, ti devo deludere. La mia cucina è sempre ben ordinata, finché non inizio a cucinare! Ho una grande isola lavoro completamente libera, una parete attrezzata, con un intero vano tecnico in cui sono “nascoste” tutte le attrezzature di cucina; cassettoni pieni di spezie tutte ben organizzate ed etichettate. Ma quando inizio a cucinare il panorama cambia drasticamente! Se poi devo anche fotografare, spuntano obiettivi, sfondi, tavolini, treppiedi, pannelli, flash e tutto posso dire tranne di avere una cucina ordinata! Però è un disordine felice!
E in quattro e quattr’otto la riporto al suo splendore!
R. Invece nulla sappiamo di Martina Sartori. Che cuoca è? Improvvisa e pasticcia o programma e cucina scientificamente? Assaggia spesso? Ascolta musica mentre spadella? Acquista ortaggi compulsivamente e ha fretta di rientrare in cucina per creare nuovi piatti?
M. Martina è cresciuta in una casa dove si cucinava – e si cucina ancora – cibo del territorio (davvero a km zero!) in modo semplice ed autentico e dove il cuoco non è mai soddisfatto fino in fondo del risultato, quindi si prova e si riprova fino allo sfinimento, lasciando ricordi culinari indelebili. Fin da piccola ho cucinato e assaggiato, e mi sono svegliata nei fine settimana con i profumi di cibo più disparati. La parte che mi diverte di più è la ricerca dei prodotti, e qui in California diventa fondamentale per ritrovare i sapori di casa. Seguo le ricette abbastanza pedissequamente, ma poi ci metto sempre qualcosa di mio; sono molto disordinata (sempre, non come Elisa) e poco scientifica! Le foto mi sono sempre piaciute (altra passione del cuoco di famiglia) quindi appena mi sarò sistemata nella nuova casa, riprenderò in mano anche la camera.
R. Quanto ha contato e conta, per entrambe, essere venete?
E. Il Veneto, Vicenza, è dove sono nata e dove ho sempre vissuto. Ho avuto la fortuna di viaggiare tanto fin da bambina, di visitare, durante lunghe vacanze itineranti, tutta l’Italia e l’Europa prima e di viaggiare per il mondo poi, con mio marito e mia figlia, e io mi sono sempre sentita più una cittadina del mondo, che non della mia piccola città. Mio papà è nato a Bari, in Puglia, ma ha vissuto in diverse città d’Italia, da nord a sud, prima di arrivare a Vicenza, e, quindi, anche in casa non c’è mai stato un legame unico solo con il Veneto. Devo dire che è stato proprio il mio “primo” blog, il fior di cappero, con la mia passione per la ricerca in cucina, che mi ha portato, negli ultimi anni, ad approfondire le mie radici venete proprio attraverso la cultura gastronomica tanto da dedicare un’intera rubrica del blog proprio a questo.
M. Anche io sono nata e cresciuta a Vicenza, e ci sono rimasta fino a 26 anni, quando ho iniziato a spostarmi (Torino prima, che è rimasta nel cuore, la California poi, dove adesso sono tornata). Per me il cibo deve trasmettere emozioni e, quando vivi all’estero e ti manca la tua famiglia, appena rientri e assaggi le ricette di sempre, ti senti di nuovo a casa. Il Veneto e le sue ricette e i suoi prodotti sono per me “casa”, in tutti i sensi
R. L’ultima domanda è di una banalità sconcertante, ma sono curiosa…vorrei la ricetta del piatto preferito di ognuna di voi.
E. Sarà banale ma per me è una domanda sempre difficile a cui rispondere. Sono senza dubbio una salato-addicted, a una fetta di torta preferisco un bel panino.
Adoro cucinare i risotti perché trovo che sia una preparazione estremante creativi e sto approfondendo con piacere il mondo della cucina mediorientale. Se preparo un dolce prediligo quelli semplici, quelli di casa, da credenza. Dovendo scegliere una ricetta preferita, allora mi faccio portare dal cuore, verso una semplicissima crostata di marmellata, che mi fa tornare bambina, quando la preparava la mamma, e probabilmente una delle prime cose che ho cucinato con lei, e la casa si inondava di un confortevole profumo di frolla.
M. Sono nata il 7 ottobre e, per tradizione in Veneto si mangiano i “bigoli con l’arna”. Direi che resta tra le mie ricette preferite e cerco di riprodurli anche qui. Il torcio e’ stato caricato nel container in nave e sta per arrivare, l’anatra non e’ molto comune, ma si trova!
Faccio fatica a scegliere una sola ricetta, perché i ricordi sono moltissimi che mi legano ai miei piatti preferiti: sicuramente anche io, come Elisa, preferisco il salato al dolce, ma non mi faccio mai mancare una coccola dolce al momento del caffe’.
Bio Elisa Di Rienzo
Elisa, mamma e moglie vicentina, è sorridente, ottimista, determinata, ama il sole e il mare, trascorrere il suo tempo con la famiglia a chiacchierare attorno ad una tavola con gli amici e cerca l’armonia in tutto quello che fa.
E’ un architetto: dieci anni di carriera come consulente per aziende di arredamento nell’area comunicazione&marketing, e dal 2012 si occupa di home relooking.
Ma il suo tavolo da disegno preferito sono, da sempre, i fornelli! Una grande passione per il mondo della cucina, ereditata dai genitori e, sicuramente, dalla nonna paterna, pugliese, bravissima, nella sua semplicità e genuinità.
Adora anche viaggiare, sperimentare gusti e cucine diverse, piatti della tradizione di tutto il mondo, argomenti che tratta dal 2012 nel suo blog il fiordicappero.com.
E’ assaggiatrice ONAF e ha frequentato il 1° e 2° livello del corso di qualificazione professionale sommelier dell’AIS.
Da qualche anno ha dato però una svolta alla sua vita, riuscendo a trasformare questa passione nella sua attività principale. Oggi si occupa principalmente di creare contenuti fotografici e copy inerenti al mondo del “food” e dell’“arte del ricevere”.
Da ottobre 2020 è autrice di nuovo progetto “internazionale” ideato con Martina Sartori, The cooking flower, che spera possa regalarle nuove soddisfazioni!
Bio Martina Sartori
Martina è mamma di due bambine che stanno crescendo sorridenti e determinate e moglie di un marito che non sta mai fermo.
Martina è un’avvocata che si è dedicata al diritto di famiglia per 15 anni e ad aiutare le donne vittime di violenza domestica e che ora ha voglia di cambiare.
Martina è cresciuta in una casa dove si cucinava – e si cucina ancora – cibo del territorio (davvero a km zero!) in modo semplice ed autentico e dove il cuoco non è mai soddisfatto fino in fondo del risultato, quindi si prova e si riprova fino allo sfinimento, lasciando ricordi culinari indelebili.
Martina ora vuole voltare pagina nella sua carriera e viaggiare alla scoperta del mondo per il nuovo food blog insieme ad Elisa (a volte anche con mariti e bambine!)
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