Mattia Asperti: intervista al tiktoker ilsommelierdivino

mattia asperti sommelier e tiktoker

Tempo fa mi sono imbattuta nei video di Mattia Asperti e ho scoperto un mondo di tiktoker che non si dedicano solo ai balletti o agli outfit, ma si impegnano a divulgare con leggerezza e professionalità i loro saperi. Amo il “mondo vino”, ho da poco intrapreso il percorso per sommelier con l’associazione ASPI, e apprezzo particolarmente  i video in pillole di @ilsommelierdivino.

Hai mai visto un suo video?

Insomma chi è Mattia Asperti?

L’ho incontrato e mi ha rilasciato questa intervista.

Intervista a Mattia Asperti tiktoker

1)      Buongiorno Mattia, anche conosciuto come  il Tiktoker  @ilsommelierdivino, mi racconti come è nata l’idea di parlare di sommellerie su un social apparentemente frivolo come TikTok?

In questo periodo storico tutti abbiamo dovuto occupare il nostro tempo con qualcosa di frivolo per evadere da questa pandemia forzata, quindi la mia ragazza, che lavora nell’ambito del marketing, ha cominciato a farmi vedere qualche video divertente su questo social. Devo ammettere che all’inizio ero abbastanza sconcertato dalla banalità di alcuni video, ma negli ultimi mesi ho notato che alcune persone hanno cominciato a sviluppare temi e format molto interessanti e formativi, creando contenuti fruibili a tutti. Quindi spinto per l’ennesima volta dalla mia ragazza, ho cominciato a raccogliere alcune idee per creare contenuti sul mondo del vino utili, non noiosi, a volte magari anche divertenti, ma soprattutto che tutti potessero capire, sommelier e non.

E così ho creato il profilo del sommelierdivino e ho cominciato a condividere i primi video.

2)      I tuoi video riscuotono un buon successo, ti sei fatto un’idea sul target che ti segue?

Devo ammettere che non me lo sono mai chiesto, spero sempre di creare contenuti che possano interessare tutti, forse perché essendo una persona curiosa se dovessi trovare un creator coinvolgente che tratti un argomento di cui non so nulla lo ascolterei molto volentieri. Alla fine credo che il mondo del vino affascini tutti, tranne gli astemi (ahahah scherzo, ho una follower che mi ha detto di essere astemia ma mi segue comunque quindi….).

3)      Mi racconti il percorso professionale che hai intrapreso per diventare sommelier?

Era il 2014 (annus horribilis per il mondo del vino) e avevo appena finito il mio percorso universitario, quindi volevo regalarmi un corso formativo al di fuori del mio ambito lavorativo e il mondo del vino mi ha sempre affascinato. Siccome non mi piacciono mai le strade più semplici e mi butto sempre a capofitto, ho deciso di iscrivermi al primo livello dell’AIS e in un anno ho completato tutto il percorso diventando sommelier nel 2015. L’anno successivo ho affrontato l’esame da degustatore ufficiale e ho capito che il mio obbiettivo era quello di diventare relatore. Quest’ultimo percorso è ancora in divenire, un po’ ostacolato da questa pandemia, ma spero di completarlo il prima possibile. E’ comunque un viaggio che consiglio a chiunque, non solo per le cose che ho imparato ma anche per le persone che ho conosciuto e le amicizie che ho costruito, ho incontrato infatti la mia migliore amica proprio durante questi corsi.

4)      Secondo te perché in Italia l’interesse verso il vino è in continua crescita?

Credo che le motivazioni siano molteplici, viviamo in una nazione che profuma e trasuda vino da tutti i pori quindi è normale interessarsi di qualcosa con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Il vino affascina, ci strega, ricordo ancora la gioia delle prime volte in cui ascoltavo un relatore descrivere i profumi di un vino: pura poesia. Poi c’è da dare merito ai consorzi e alle associazioni che hanno sensibilizzato e informato nuove e vecchie generazioni.
Oramai il mondo del vino è diventato moda, fa “figo” conoscere o saper interpretare un vino davanti agli altri commensali.
Infine, il vino è in grado di creare quell’atmosfera goliardica, di gruppo e di festa, che purtroppo altri prodotti non potranno mai creare. Faccio sempre questo esempio banale: se dovessi andare a cena a casa di un amico non porterei mai una bottiglia di olio per fargliela assaggiare, ma sicuramente porterei una bottiglia di vino.

5)      AIS, l’associazione a cui appartieni, si sta aprendo sempre più al mondo delle birre, tu che rapporto hai con la birra?

Direi proprio un bel rapporto, so che AIS ha cominciato da parecchi anni con master sulla degustazione delle birre, ma qualche anno fa avevo scelto di frequentare il corso di degustatore birre con ONAB, che ha un percorso formativo di tutto rispetto. Mi piace molto degustare nuove birre, ma le mie preferite sono le lambic. Non me ne vogliano i produttori di vino ma io a una bella pizza preferisco abbinare ancora una buona weiss, una blanche o una IPA (naturalmente dipende sempre dalla pizza scelta!).

6)      Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ho tantissimi video in cantiere e vorrei introdurre nuove tematiche legate comunque alla degustazione. Il far parte anche di altre associazioni mi permette di ampliare la scelta dei contenuti, con un focus sempre costante sul mondo del vino.
Ho inoltre ho in mente un format di abbinamento vino molto particolare e atipico che spero riscuota molto successo (ma per il momento non posso raccontarvi oltre!).
Spero che questo mio percorso questo possa portarmi a collaborare con qualche produttore minore e conoscere realtà a cui ancora non mi sono avvicinato,  sfruttando la potenza divulgatrice che solo i social sono in grado di avere. È un mondo in continua evoluzione: bisogna sempre viaggiare a vista in modo da riuscire a cambiare rotta anticipando il cambiamento per non cadere nella banalità.

Grazie per la disponibilità. 

Mattia Asperti biografia

Classe 1987, ingegnere di nascita e di professione. Decide di assecondare il suo lato irrazionale nel mondo enogastronomico diventando sommelier AIS nel 2015 e degustatore AIS nel 2016. Completa il suo percorso con i relativi corsi assaggiatore formaggi ONAF, assaggiatore birre ONAB, assaggiatore olio AIRO e maestro assaggiatore e relatore ONAS.

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