#risateerisotti – Il risotto che viene dal Nord

Amici delle Tre Civette, ricordate che tempo fa ho scritto del contest #risateerisotti?

Il risotto alici e zest di limone mi ha traghettato dritta dritta in semifinale, ho passato la prova e ora sono in FINALE!!!

Ma partiamo dal principio, dicevamo che sono finita in semifinale, lo scorso fine settimana sono volata (si fa per dire perché ho utilizzato Trenitalia) a Terni e mi sono battuta fino all’ultimo chicco con le altre undici valenti foodblogger semifinaliste.

Come si è svolto il contest Risate e Risotti

La prova è avvenuta nella scuola di cucina Chef Academy, alla presenza di un nutrito quanto qualificato pool di giudici: Luca Puzzuoli, Ronny Albucci, Cristiana Curri, Stefano Saccoccio, Conte Giuseppe Garrozzo Zannini Guerini, chef Matteo Barbarossa, chef Maurizio di Mario, chef Andrea Goracci e il buon segretario Francesco Castellani.

Ai concorrenti, estratti a sorte, veniva abbinato una mistery box, sempre estratta a sorte.

Alcune erano davvero difficili da affrontare…ma noi foodblogger non ci siamo lasciate impressionare.

Pronti, ai posti e via! La gara è iniziata.

Dovevamo presentare il nostro lavoro alla giuria secondo una rigida scaletta, io ero l’undicesima.

Tre porzioni di riso da preparare, e un nome da inventarsi.

  • Avevo questa mistery box:
  • aringhe,
  • cavolo verza nero,
  • menta,
  • erba cipollina,
  • sedano,
  • carota e cipolla,
  • burro,
  • rosmarino,
  • parmigiano.

Occorreva usare TUTTI gli ingredienti.

Acc! Che ci faccio con  la menta?

Panico iniziale sulle aringhe, poi mi è venuto in mente la ricetta del baccalà alla vicentina, certo non avevo il tempo di fare tutti i passaggi, e li ho ridotti all’essenziale.

Procedimento

  1. Ho soffritto velocemente la cipolla.
  2. Ho tagliato a pezzetti le aringhe, tenendole alcuni da parte.
  3. Ho buttato le aringhe nel padellino ricoprendo poi tutto con latte.
  4. Ho lasciato sobbollire un quarto d’ora.
  5. Ho spento e con la forchetta ho schiacciato l’aringa riducendola il più possibile.
  6. Ho fritto  alcune striscioline di cavolo nell’olio bollente.
  7. Ho cotto le foglie restanti con gli aromi e per poi frullarle con panna e parmigiano.
  8. Ho fritto le foglie di menta.
  9. Quindici minuti prima dell’uscita davanti ai giudici sono partita a tostare il risotto.
  10. Ho buttato il burro in pentola e ho cominciato a aggiungere il brodo vegetale, un po’ per volta.
  11. A trequarti di cottura ho unito l’aringa.
  12. Afine cottura ho mantecato con il grana.
  13. Niente sale nel risotto, solo grana.

L’impiattamento non è il mio forte, si sa, ma alla fine sono rimasta soddisfatta.

IL RISOTTO CHE VIENE DEL NORD, ricetta

Il titolo del mio piatto è IL RISOTTO CHE VIENE DEL NORD, sia perché in effetti io vengo dal nord, sia perché aringa e cavolo verza mi sembrano la base per un risotto che evoca fiordi o tulipani.

Come vedete nella foto, ho composto una specie di fiore usando foglie fritte di menta, riccioli fritti di cavolo, pezzenti di aringa, erba cipollina, purea di cavolo e risotto.

Ho scelto appositamente un piatto rettangolare.

Dopo la prova siamo andati al magnifico ristorante La Pergola di Magliano Sabina, un oasi di verde e buon gusto. Il pranzo è stato spettacolare, soprattutto l’aperitivo, i paccheri e il prosciutto in crosta.

Organizzazione perfetta, una gara bella tosta, giudici inflessibili, sponsor generosissimi.

#risateerisotti siete una forza!

Arrivederci in finale, il mese prossimo!

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