Seadas o seada è attualmente considerata un dolce anche se in origine rientrava tra le pietanze principali tanto da poter sostituire un secondo.
Il nome sarebbe seada al singolare e seadas al plurale oppure seBadas o SeVadas.
Ma è ormai entrato nell’uso comune questo plurale invariabile per cui alla fine diciamo sempre “seadas” sia che sia una sia che siano tante.
La Seadas è originaria delle montagne dell’Ogliastra settentrionale, e da quelle della Barbagia di Ollolai, in particolare tra i paesi di Dorgali e Urzulei.
La sua diffusione è da ricercare nelle altre zone dell’isola tradizionalmente legate alla pastorizia, quindi l’area definita tra il Logudoro e le Baronie. I luoghi quindi dove per via delle transumanze si poteva trasmettere il sapere.
La protagonosta del libro Piani Inclinati ad un certo punto si fa servire una friabile Seada con un vino dolce fresco.
Lo abbinerei al vino: Isola dei Nuraghi Passito IGT “Angialis” 2015, vinificato in acciaio e lasciato maturare per circa un anno in piccoli fusti di rovere francese,
Esame visivo: colore giallo dorato vivo; olfattivo: sentori di miele, di zafferano, di albicocca disidratata, di marmellata di arance; gustativo: al palato dolce, sinuoso sapido, con note di frutta matura.
Foto Elonora Carta
Come fare le Seadas: ricetta a cura di Eleonora Carta
300 gr fior di Semola
30 gr di strutto
Acqua tiepida
Pecorino “primosale” – fresco (alcuni lo lasciano qualche giorno a inacidire un po’)
Scorza grattugiata di arancia e/o limone
Olio per Friggere
Miele (di cardo, se si ama il miele particolarmente dolce oppure di corbezzolo, che è amaro)
Preparazione
1)Impastate semola e strutto aggiungendo acqua tiepida quanto basta per ottenere un impasto asciutto.
2)Aiutandovi con altra farina tirate una sfoglia di 4-5mm, e ritagliate dei dischi.
3) Sgocciolate il formaggio e grattugiatelo.
4) Unite la scorza grattugiata di limone e arancia.
5)Modellate il ripieno.
6)Collocate un po’ di ripieno al centro di ciascun disco di sfoglia.
7)La quantità del ripieno è questione di equilibrio, più formaggio ha più è buona ma non si deve rischiare che sia troppo e la seadas si rompa o si apra.
8)Chiudete per bene, come fossero ravioli.
9)Friggetele senza mai girarle ma continuando a cospargerne la parte superiore di olio bollente con il cucchiaio.
10)Devono gonfiarsi, riempirsi di bollicine sulla superficie e dorarsi bene.
11)A parte la prima, che viene sempre male e bruttina, quando l’olio entra in temperatura sono sufficienti 4-5 minuti
12)Si servono subito, calde appena fatte, e cosparse di miele.
Varianti delle Seadas
Al posto di tutta semola, si può adoperare anche 150 g di Farina e 150 g di semola. L’olio d’oliva può sostituire lo strutto.
Lo zucchero a velo può essere usato al posto del miele. Al posto del pecorino puoi usare la ricotta salata. Il pecorino nella ricetta originaria è leggermente inacidito quindi in alternativa si può usare anche un primo sale inacidito.
Il formaggio usato è fondamentale per la riuscita di questo dolce non dolce, come la sottigliezza della pasta. L’impasto infatti deve essere morbido ma non troppo e deve avere la giusta elasticità per essere stesa sottile. Non deve essere lasciata seccare altrimenti al momento della cottura le Seadas si romperanno e il formaggio uscirà nell’olio di frittura.
Visto che tutta questa voglia di Seadas mi è venuta dopo aver letto il libro Piani inclinati di Eleonora Carta, qui puoi trovare la recensione.
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