Taccuino delle parole perdute
Parole perdute, ricche, saporite e piene di significato.

In un mondo che va sempre di fretta, dove tutto è omologato e la bellezza delle parole sta svanendo a causa di neologismi, della sciatteria e della negligenza, dovremmo attuare alla svelta un processo di recupero culturale. La verità è che esistono meravigliose parole italiane ormai dimenticate – o comunque cadute in disuso – che dovremmo risollevare dal torpore, perché hanno una loro musicalità.
Muzzo, nottetempo, Kumquat. Vaiato, fiori- re, pistacchi. Una parola, una poesia, una ricetta.
È questo lo sviluppo de Il taccuino delle parole perdute, un testo che, scavando nelle radici del lessico italiano, abbina pro-poste culinarie insolite a termini oramai desueti.
“Taccuino dei sapori”: trama
La lingua è uno degli scrigni della memoria, permette di tramandare le stesse parole per secoli e secoli, facendo sì che il tempo attribuisca loro un certo prestigio e che la società contemporanea ne sia ancora più affascinata e incuriosita. Proprio quella società che quotidianamente fa un uso leggero delle parole, senza rendersi conto di quale sia il loro valore intrinseco.
Il connubio tra lingua e cibo, dunque, diviene prezioso per riscoprire le nostre origini, così come per proiettarci in una dimensione futura di maggiore consapevolezza delle tradizioni. D’altronde trafficare con i ricordi significa scaraventarsi la vita addosso, essere degni di felicità. Per questo motivo, abbiamo deciso di abbinare a una serie di parole desuete, una poesia, contenente a sua volta un sentore, un profumo, in grado di tramutarsi in una vera e propria ricetta.
È un invito a “mettere le mani in pasta”, a sperimentare nuovi ingredienti e preparazioni, perché in fondo la cucina permette di creare pietanze originali dal nulla, insomma “è sapienza e incanto”.
Taccuino delle parole perdute: autori
- Silvia Casini: Dopo la laurea in Lingue e Letterature Straniere, lavora come project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche e siti web e ha pubblicato Il gusto speziato dell’amore (Leggereditore), L’astro narrante (Fanucci), Gli occhi invisibili del destino (Golem edizioni).
- Raffaella Fenoglio: ligure con radici piemontesi, è autrice di Tre Civette sul Comò, il primo foodblog con l’indice glicemico al minimo, da cui sono nati i libri Abbasso l’indice glicemico (Terra Nuova Edizioni) e Indice GliceAmico (Gribaudo)
- Francesco Pasqua: laureato in discipline dello spettacolo, autore dei cortometraggi Soltanto uno scherzo (vincitore all’International Film Festival di Manhattan) e Countdown (vincitore di due Nastri d’Argento), ha lavorato come story editor al film Copperman (2019). Nel 2020, pubblica Fuoritempo (Porto Seguro) e il libro Un tè con Mr. Darcy (Ultra Edizioni), scritto con Silvia Casini e Raffaella Fenoglio.