L’ultima volta vi ho raccontato delle Civette e di come sia venuta in possesso dei mitici pomodori neri di Seborga. Quello che non sapete, non tutti per lo meno, è proprio la storia del piccolo paese arrampicato in cima alla vallata di Bordighera.
Il Principato di Seborga (così sta scritto nei cartelli che precedono l’entrata in paese) ha impugnato da decenni la legittimità della sovranità dello Stato Italiano sul suo territorio per una serie di vicende storiche che culminano con la contestazione della annessione al Regno di Sardegna, conseguentemente al Regno d’Italia, e quindi alla Repubblica Italiana.
Per questo motivo a Seborga esiste una amministrazione comunale ma parallelamente è in vigore una monarchia costituzionale elettiva retta da un Principe (attualmente S.A.S. Marcello I). Inoltre il Principato conia proprie monete, (i luigini); stampa propri francobolli ecc ecc.
Ok, direte voi, ma tutto ciò che c’entra con il pomodoro nero di Seborga?
Assolutamente nulla, lo ammetto, però lasciatemi dire che è una storia affascinante che assomiglia ad una avventura di altri tempi e che non solo è vera, ma avviene a meno di un chilometro da casa mia….
Terrina di caprino e pomodoro nero di Seborga
(no lattosio, no glutine, no uova, ig bassissimo < 35)
Tempi:
10 minuti per prepararlo + 3 ore di riposo
Ingredienti:
Parte bianca:
150 gr formaggio caprino
100 ml latte di capra
1 cucchiaio semi di zucca decorticati
½ cucchiaino agar agar
Parte rossa:
1 pomodoro nero di Seborga – abbastanza grande o due piccoli
1 cucchiaino di zucchero di cocco
½ cucchiaino agar agar
Olio Evo
Preparazione
Parte bianca:
Scaldate in una pentolina per qualche istante il latte di capra con l’agar agar. Aggiungete il formaggio caprino, schiacciatelo con la forchetta e frullatelo col mixer ad immersione. Sulle prime vi sembrerà eccessivo usare il mixer perché sembra perfettamente amalgamato, ma quando c’è di mezzo l’agar agar è meglio essere scrupolosi…
Rovesciate nello stampo prescelto e buttateci sopra qualche seme di zucca.
Infilate nel frigo.
Io come stampo ho riadoperato il contenitore dei caprini (sarà contenta la mia amica Nadia che è una maga del riciclo-creativo): è perfetto a questo scopo sia come misura, che per la sua trasparenza.
Parte rossa:
Passata un’oretta, lavate e tagliate a tocchetti il pomodoro nero di Seborga, rovesciatelo in un pentolino, aggiungete lo zucchero, l’agar agar e un po’ di olio Evo. Fatelo cuocere alcuni minuti, in modo che si asciughi e incorpori lo zucchero e l’olio (non impiegherà molto perché è a pasta soda). Quindi infilate nel pentolino il solito frullatore ad immersione, riducete il tutto in purea, e lasciate qualche minuto a intiepidirsi prima di rovesciarlo sul caprino rappreso.
Rimettete nel frigo un paio d’ore prima di capovolgerlo sul piatto da portata. Decorate con basilico o altra erba aromatica.