
Potage bruno d’inverno
Zuppa di fagioli e funghi, calda e profumata
La mia bisnonna, madre del mio nonno materno, viveva nel savonese a Magnone -Vezzi Portio ed era dotata di uno spirito eccezionale, che, come tutte le persone con quella tempra, veniva fuori nei momenti di difficoltà.
Durante la Prima Guerra Mondiale era sposata e aveva già tre figli, che diventeranno cinque prima della sua morte, il marito era al fronte e lei, come a tutte le donne nella sua condizione, sopportava il peso della casa, dei campi e della famiglia.
La difficoltà di comunicare con il marito era un problema pressante. Angela era analfabeta, e di telefono non se ne parlava.
Titolo di studio importante all’inizio del secolo.
Durante la settimana Angela svolgeva i suoi compiti a casa e la domenica mattina frequentava la scuola.
E finalmente, il 1 luglio 1917, fu prosciolta dall’obbligo della licenza elementare.
Questa è poca cosa, direte voi, se confrontata alle fatiche, ai dolori dei soldati al fronte, ed è vero non è paragonabile, ma mi piace ricordare questa impresa della mia bisnonna, che sarà di certo costata sacrificio e testardaggine.
Angela Parodi è morta la sera del 30 gennaio del 1945, ne parlo nel mio libro PAN E PUMATA, mentre stava affacciata sul terrazzo di casa e un gruppo di fascisti l’ha presa a bersaglio di un tiro a segno.
Accanto a lei c’era mia nonna, dentro casa mia mamma e mia zia.
Il ricordo dei quella sera è rimasto vivido nelle loro memorie. Come potrebbe essere altrimenti?
La loro nonna Angela che stramazza al suolo e viene riportata in casa a braccia. Un gruppo di giovani vestiti di nero che entrano a fucili spianati intimando di star zitti e non dire nulla. Una grande tensione, terrore, dolore.
E così, in un attimo, la mia bisnonna è uscita di scena.
Ma non il suo spirito che oggi ho voluto condividere con voi.
Dal libro PAN E PUMATA – Capitolo MAGNONE
[…]
Così la mamma iniziò le scuole a Magnone. In paese c’era una multiclasse e il maestro era un ragazzo partigiano che, quando sentiva arrivare le camionette tedesche, scappava dalla finestra verso i boschi limitrofi. Alla fine dell’anno non si poterono consegnare le pagelle con le promozioni, e l’anno dopo Valentina rifece la prima elementare.
Di tedeschi ne giravano tanti nella valle, perché attraverso i boschi si poteva raggiungere il Piemonte. Sulla terrazza di casa Latini, che rimaneva proprio in mezzo alla valle, ci piazzavano le mitragliere.
Su quello stesso terrazzo nel gennaio del 1945 fu uccisa la mia bisnonna Angela Parodi, bersaglio di un macabro tiro a segno di un gruppo di fascisti.
Nei pressi di Magnone erano stati organizzati campi di lavoro improvvisati dove i prigionieri venivano fatti lavorare nudi per paura che scappassero. Ma se riuscivano se la filavano ugualmente, così com’erano. Mia mamma ricorda questi uomini infreddoliti e affamati che giungevano nudi a casa loro, dove trovavano un piatto di minestra e qualche indumento per poter scappare a valle.
Zuppa di fagioli e funghi, calda e profumata
Primo piatto semplice a base di pane raffermo e salsa di pomodro. Un confort food per eccellenza.
Tutto pronto per giovedì sera? Spero di sì, nel frattempo eccovi una …