Biscotti al cucchiaio: Mandorle e Ricotta di bufala

Biscotti al cucchiaio: Mandorle e Ricotta di bufala

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Oggi biscotti al cucchiaio per dessert!

Quindi una cosa semplice, un dolce da panetteria, non elaborato né curato nei dettagli, ma semplicemente impastato e buttato a cucchiaiate sulla placca del forno.

In questa versione l’ho impucciato nel cioccolato fuso.

Gli ingredienti principali sono le mandorle, la ricotta di bufala e la margarina senza grassi idrogenati.

Come aggiunta di sapore ho pensato alla cannella. Voi potreste optare per il cocco, il limone, lo zenzero, il rum…Oppure potreste aromatizzare il cioccolato con del caffè o delle bucce di arance.

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Biscotti al cucchiaio di Mandole e Ricotta di bufala

(no glutine, no lievito)

 

Tempi

10 minuti + 25 di cottura + il raffreddamento del cioccolato

Biscotti al cucchiaio mandorle e ricotta 1

Ingredienti

Per 10 biscotti
100 gr mandorle – tritate
70 gr ricotta a basso IG (di bufala o di pecora) per me bufala
20 gr margarina senza grassi idrogenati
20 gr sciroppo di agave
1 uovo
Cannella

 

Per la farcitura
50 gr cioccolato fondente al 70% di cacao
100 ml latte di soia o capra

 

Cottura

25  minuti
160 gradi

 

Preparazione

Tritate le mandorle e mescolatele a tutti gli altri ingredienti.  Verrà fuori qualcosa di molto morbido.

Prendete l’impasto e posatelo a cucchiaiate sulla placca del forno precedentemente rivestita di carta da forno.

Fate cuocere 25 minuti a forno basso, 160 gradi.

Intanto spezzettate il cioccolato a quadretti e fatelo sciogliere a bagno maria con il latte di soia.

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Estraete i biscotti, staccateli dalla carta da forno e fateli raffreddare.
Quindi immergete un’estremità dei biscotti nel cioccolato fuso e poggiateli su una gratella per far solidificare la copertura di cioccolato.

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Non so molto sulla provenienza del piattino e del bricco della foto, a parte il fatto che sono inglesi. Io li ho presi, spaiati, al mercatino del brocante di Nizza. Quello del lunedì. Comunque anche se sono del mercatino dell’usato fanno una gran figura, non è vero?

La rosa invece è del mio giardino.

Ma il merito della sua bellezza non è assolutamente il mio…

 

 

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